Mi piace ascoltare le persone ed entrare in empatia con loro. Avendo per mio carattere attraversato così tante emozioni negative e così tanta confusione, ora mi è assolutamente naturale provare comprensione per chi, nella propria vita, sta attraversando un qualsiasi stato di difficoltà o di smarrimento.
E lo faccio da una condizione interiore che oggi mi porta a vivere tutto, anche ciò che al mio ego non piace proprio per niente, come una possibilità di crescita e di rinnovamento. Quindi, non sto dicendo che il mio ego sia migliorato (anzi!), ma solo che il mio ego non è più il Centro del mio sentire.
Quando portiamo il Centro in una dimensione più profonda, scopriamo di essere fatti prima di tutto di Ascolto e che siamo in risonanza con tutto ciò che ci circonda. Il partner, i vicini di casa, i colleghi di lavoro, i politici in tv, il mondo intero… vibrano DENTRO DI TE. E, come nella musica, il modo in cui tu risuoni con loro è causato dalla vibrazione che emetti, che è a sua volta frutto del tuo livello di consapevolezza.
Dunque, accordarti “dentro” significa cambiare la tua relazione col mondo “fuori”. Liberandoti dai giudizi che il tuo ego mette in atto al tuo interno, per difenderti dalle emozioni che tu, come tutti, provi nel rapportarti con l’esterno.
Faccio un esempio pratico (che mia moglie, giustamente, mi ricorda di essere pratico!):
se tu detesti il tuo datore di lavoro, ciò ti porterà a vivere la sfera professionale in una determinata modalità. In questo credo che converrai con me. A questo punto hai di fronte un bivio:
1) Continui a pensare che sia lui ad essere uno stronzo, o una stronza.
2) Inizi a pensare che sei TU ad avere qualche problema con lui o lei.
Nel primo caso ti lamenti finché non vai in pensione, oppure cerchi di fargli le scarpe. Il che, anche ammesso che tu ci arrivi alla pensione (e di questi tempi non è proprio scontato a meno che tu non viva oltre i cento anni) o che tu riesca a fargli le scarpe (avendo da quel momento paura che qualcuno le faccia a te), ti condurrà verso ulteriore conflitto e sofferenza.
Nel secondo caso ti poni in ascolto, chiedendoti: “Cosa c’è in questa persona che mi dà così fastidio?”. Attraverso questa SEMPLICE quanto SCOMODA domanda, tu puoi scoprire cosa c’è IN TE che risuona con il carattere di quella persona e andare ancora oltre, osservando che quel disagio non è solo tuo, ma di TUTTI coloro che soffrono per una questione simile. Questo ti permette di aprirti a un autentico ridimensionamento del problema ed alla necessaria leggerezza per DISSOLVERLO.
Inizia a ricordare che tanti hanno saputo trasformare il proprio rapporto con chi detestavano, imparando qualcosa di nuovo su di sé e compiendo il primo passo. Ed altri, sempre grazie a ciò, hanno addirittura saputo cambiare la propria professionalità per fare ciò che realmente amano fare!
E se ce l’hanno fatta altri, vuol dire che ce la puoi fare anche tu. Dipende solo da quanto sei disposto a metterti in gioco e in ascolto, per crearti una vita che si spinga oltre al conflitto, abbracciando l’esistenza.
Con gioia,
Matteo