Come dicevo nel post Disciplinare il mentale, per ritrovare il senso creativo della nostra mente basta imparare a togliere e ad attendere, invece che rincorrere spasmodicamente i pensieri.
Quest’ultimo è appunto il problema di fondo di cui dobbiamo essere consapevoli (ammettendolo con onestà a noi stessi) e che, successivamente, va affrontato con coraggio e costanza per spodestare il pensiero meccanico e caotico dal ruolo di VERO PENSARE.
Non esiste un pensiero, inteso come capacità di riflettere o intuire in un cammino di BEN-ESSERE, che non sia frutto di una certa tranquillità della mente.
Mi spiego meglio con un esempio ⤵
Una persona, che ha recentemente concluso il percorso con me, si trovava già da prima di incontrarci, ad afferrare verità fondamentali della propria vita e della vita in generale. Ma che poi continuavano a sfuggirgli di mano, facendola ripiombare nella confusione e nell’ansia. È solo quando ha afferrato che nella vita, per portare avanti un senso di opportunità e di gioia, bisogna pervenire a una condizione riassumibile in pochissime parole (sue): “Pochi pensieri, solo adesso!”.
Questo, se te lo stai chiedendo, non ha niente a che fare con un fregarsene egoistico e infantile, né con una stupidità data da un’intelligenza inattiva. Tutt’altro, è esattamente la condizione necessaria per entrare in una visione sia del nostro mondo interiore sia del mondo che incontriamo fuori di noi, che sia finalmente:
– FOCALIZZATA su pensieri precisi (riflessione filosofica, che non vuol dire roba arzigogolata, ma semplicemente un pensiero logico e lineare) o su momenti di “svuotamento” mentale (arte e natura sono gli “enzimi” che favoriscono maggiormente questa dimensione) che favoriscono l’affiorare delle cosiddette INTUIZIONI.
– CONSAPEVOLE del fatto che i pensieri si allacciano alle emozioni. Per questo motivo si dice che la mente CREA la nostra realtà: perché la mente sostiene le nostre emozioni, permettendo loro di “uscire dal tempo” e far sì che la nostra vibrazione interiore (bella o brutta che sia) resti presente in noi, attirando a noi ciò che risuona con essa.
E, grazie a questi due punti: LIBERA DALLE CONVINZIONI E DAI PREGIUDIZI egoistici e patologici della personalità. Libera di IMPARARE e CREARE attraverso la sua azione intuitiva e riflessiva.
Ovviamente la risposta che ti ho dato non può essere afferrata solo “nel mentale”, ma va portata “nel concreto”. Oppure concreta non lo diverrà mai!
Ma come puoi afferrare CONCRETAMENTE questo stato di coscienza?
Allenamento e costanza servono, te lo dico subito. Non è che siccome leggi queste parole allora dal cielo ti folgora un raggio di consapevolezza. O, quantomeno, è assai improbabile che ciò accada. Allo stesso tempo, è proprio da ADESSO che puoi iniziare a praticare l’Ascolto nella tua quotidianità.
Un paio di esercizi dal mio percorso Creati Vita:
1 ASCOLTO ESTERIORE: porta l’attenzione per almeno un minuto al giorno (puoi puntare la sveglia sempre alla stessa ora per 7 giorni, poi rifai ma cambiando orario) su suoni e rumori dell’ambiente intorno a te. Va bene OVUNQUE tu sia. Una sola regola: se la tua mente dà il nome di ciò che senti, ad esempio “aereo” oppure “voce del mio collega”, TU RIMANI NELL’ASCOLTO, sforzandoti di non seguire il flusso di pensieri che parte da quel nome, ma lascialo DISSOLVERE e rimani ATTENTO nell’Ascolto.
2 ASCOLTO INTERIORE: inizia a praticare l’esercizio ESTERIORE e ascolta il fastidio (o il sollievo) che può darti il fatto che il secondo esercizio te lo darò nel prossimo post 😜
Un abbraccio e buon lavoro 🌿
Matteo
(Nella foto il panorama sul lago Maggiore dal monte Todano – Val Grande)
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