Voglio cambiare, ma non riesco a vivere diversamente.
Voglio essere felice, ma c’è sempre qualcosa che mi fa soffrire.
Voglio amare il mio partner, ma ci litigo ogni giorno.
Voglio cambiare lavoro, ma ho paura dei rischi.
Voglio essere me stesso/a, ma non so come fare.
Voglio… ma…
E se il problema fosse tutto qui?: il soggetto che dentro di noi dice VOGLIO, è lo stesso soggetto che dice MA. Chi in me desidera, è anche chi in me dubita.
La prima domanda che forse sorge in te: “Perché dentro di noi incontriamo questa scissione (o frattura, conflitto, incoerenza)?”.
Ciò che io ho scoperto, avendolo vissuto e realizzato in me, è che CHI in noi desidera, è anche CHI in noi non sopporta la propria vita così com’è. Si chiama Ego ed è un tutt’uno con il nostro “corpo di dolore” (detta alla Eckhart Tolle), quell’ammasso energetico che si nutre delle nostre emozioni negative, dall’angoscia al semplice fastidio, rendendole tanto care e irrinunciabili nella nostra vita di tutti i giorni. Purtroppo, se ti guardi dentro adesso con onestà e spirito di ricerca, ti accorgerai da te che è proprio così.
Ma, aggiungo subito, non è per forza così!
La seconda domanda che forse sorge in te: “Ma esiste allora la possibilità di volere, desiderare qualcosa, senza essere allo stesso tempo in contraddizione dentro di me con quel desiderio?”.
Certo che sì. Ma, prima, va compiuta una vera e propria rivoluzione interiore, che presupponga già adesso un senso della vita, un entusiasmo per un nostro semplice respiro, per il fatto che cazzo siamo vivi! E grazie a questo oggi possiamo vivere le nostre esperienze, portandole nella cura attenta che proviene dalla nostra stessa essenza, o, se preferisci, chiamala anima, consapevolezza, luce interiore o come diavolo preferisci.
Una cura e un’attenzione fatte di ascolto e osservazione, di accoglienza e di indagine silenziosa quanto luminosa, dirompente e trasformativa.
Il desiderio di un camminatore interiore, non chiede di essere esaudito per provare la gratitudine verso il suo presente. Un camminatore interiore desidera perché attraverso il suo desiderare può portare qualcosa di unico, di utile e di bello non soltanto per sé, ma anche per il mondo intero. Il desiderio lo eleva ad essere ciò che mai avrebbe osato, se avesse dato retta ancora oggi al suo piccolo io, al suo Ego malato di una mancanza di amore che non può essere colmata, ma solo ampliata.
L’amore, se lo stai cercando, nasce da dentro, nel suo esserci già. Così come il desiderio si realizza da dentro, nel suo essere non necessario alla tua gioia. Poiché il desiderio è amore per sé stessi e per il mondo. Questo è il desiderio che porta alla libertà.
Voglio cambiare, e so che sto cambiando ora.
Un abbraccio,
Matteo
𝐒𝐞𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨/𝐚 𝐚 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐬𝐢𝐞𝐦𝐞